Lo scantinato puzza come
sempre. Loro arrivano. Si cercano. Poi si evitano. Poi si guardano.
Poi si odiano.
Scontro: è la parola che sono
adesso. Scontro: è la parola che incarnano entrambi.
Distanza: è la parola che li
separa. Impossibile: è la parola che inchioda i piedi al proprio
posto. Ma questo è il posto in cui tutto ha un senso: tutto ha il
senso che ha, e basta. Loro qui sono solo due dello scantinato e
stasera vogliono menarsi.
Incontro: è la parola che li
riavvicina.
Calogero: è il Cupido che
lancia occhiate, depone le frecce che aveva scagliato, quasi si bagna
gli occhi di lacrime ripensando a quello che ha fatto Marta. Ma non
sapeva, Calogero.
Passi: è la parola che li
tiene vicini.
Occhi: è la parola che li
blocca.
Si guardano e si bloccano. Si
guardano e tutto finisce. Si guardano e i dubbi svaniscono. Si
guardano e iniziano a combattere.
Calcio: è la parola che li fa
sfiorare.
Calogero tira un sospiro di
sollievo. Calogero sorride alla sua umanità. Calogero smette di
sentirsi un verme. Calogero è come un nonno buono per Marta.
Calogero non vuole portarle danni.
Stretta: è la parola che li
getta a terra.
Calogero li richiama: si
alzano. Si salutano. Vanno agli angoli. Il giovane welter e Marta.
Angolo: è la parola che fa
pensare.
Pensano a come ricominciare,
impostano il Codex sulla modalità di combattimento più adatta. Si
guardano. Respirano la puzza dello scantinato. Il giovane welter
sputa a terra. Marta si lega i capelli. Ricominciano.
Gancio: è la parola che porta
in vantaggio Marta.
Calogero è orgoglioso, nel
combattimento della Future dell’impostazione neo-15, Marta è
la più forte. Non ha rivali. Batte tutti, sempre. Calogero è
maestro di Marta quanto del giovane welter. Il giovane welter lo sa,
Marta lo sa.
Sconfitta: è la parola che il
giovane welter non riesce a mandare giù.
Vittoria: è la parola che
Marta assapora. Gusta. Mangia.
Si nutre di vittoria.
Il giovane welter si avvicina a
Marta (hai vinto, le sussurra in un orecchio).
Marta muove il capo e fa sì. E
va via e non dice niente.
Il giovane welter si siede a
terra e pensa che in questa pagina non voleva starci, né tanto meno
in questo blog. E pensa pure che la vita di personaggio sia crudele e
splendida. Beffarda e squallida. Pensa che era una donna prima che
diventasse un welter, pensa che era una donna, probabilmente un peso
piuma prima di finire sul verde di questo blog. Quando le parole che
lo inchiodavano fissavano il suo essere su una pagina bianca di file
bianco di word. Ma che da personaggi si è precari, lo sapeva. Si è
precari anche da personaggi in questo mondo liquido. E bisogna
cambiare, cambiarsi. Il giovane welter è diventato il personaggio
che doveva essere fin dall'inizio. È triste. Ma ora è. Ora è
personaggio, perciò si alza da terra e va via. E voi, molto
probabilmente, non risentirete mai più parlare di lui.
Addio: è la parola che vi
separa.
HD
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