venerdì 27 aprile 2012

hemerocharacter: i dolori del giovane welter#2



Lo scantinato puzza come sempre. Loro arrivano. Si cercano. Poi si evitano. Poi si guardano. Poi si odiano.
Scontro: è la parola che sono adesso. Scontro: è la parola che incarnano entrambi.
Distanza: è la parola che li separa. Impossibile: è la parola che inchioda i piedi al proprio posto. Ma questo è il posto in cui tutto ha un senso: tutto ha il senso che ha, e basta. Loro qui sono solo due dello scantinato e stasera vogliono menarsi.
Incontro: è la parola che li riavvicina.
Calogero: è il Cupido che lancia occhiate, depone le frecce che aveva scagliato, quasi si bagna gli occhi di lacrime ripensando a quello che ha fatto Marta. Ma non sapeva, Calogero.
Passi: è la parola che li tiene vicini.
Occhi: è la parola che li blocca.
Si guardano e si bloccano. Si guardano e tutto finisce. Si guardano e i dubbi svaniscono. Si guardano e iniziano a combattere.
Calcio: è la parola che li fa sfiorare.
Calogero tira un sospiro di sollievo. Calogero sorride alla sua umanità. Calogero smette di sentirsi un verme. Calogero è come un nonno buono per Marta. Calogero non vuole portarle danni.
Stretta: è la parola che li getta a terra.
Calogero li richiama: si alzano. Si salutano. Vanno agli angoli. Il giovane welter e Marta.
Angolo: è la parola che fa pensare.
Pensano a come ricominciare, impostano il Codex sulla modalità di combattimento più adatta. Si guardano. Respirano la puzza dello scantinato. Il giovane welter sputa a terra. Marta si lega i capelli. Ricominciano.
Gancio: è la parola che porta in vantaggio Marta.
Calogero è orgoglioso, nel combattimento della Future dell’impostazione neo-15, Marta è la più forte. Non ha rivali. Batte tutti, sempre. Calogero è maestro di Marta quanto del giovane welter. Il giovane welter lo sa, Marta lo sa.
Sconfitta: è la parola che il giovane welter non riesce a mandare giù.
Vittoria: è la parola che Marta assapora. Gusta. Mangia.
Si nutre di vittoria.
Il giovane welter si avvicina a Marta (hai vinto, le sussurra in un orecchio).
Marta muove il capo e fa sì. E va via e non dice niente.
Il giovane welter si siede a terra e pensa che in questa pagina non voleva starci, né tanto meno in questo blog. E pensa pure che la vita di personaggio sia crudele e splendida. Beffarda e squallida. Pensa che era una donna prima che diventasse un welter, pensa che era una donna, probabilmente un peso piuma prima di finire sul verde di questo blog. Quando le parole che lo inchiodavano fissavano il suo essere su una pagina bianca di file bianco di word. Ma che da personaggi si è precari, lo sapeva. Si è precari anche da personaggi in questo mondo liquido. E bisogna cambiare, cambiarsi. Il giovane welter è diventato il personaggio che doveva essere fin dall'inizio. È triste. Ma ora è. Ora è personaggio, perciò si alza da terra e va via. E voi, molto probabilmente, non risentirete mai più parlare di lui.



Addio: è la parola che vi separa.

HD

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